Con openoikos fin dall’inizio la mia intenzione è stata quella di costruire una web community.
Internet è sempre più popolato da comunità, da gruppi di persone che condividono interessi particolari.
Ogni community è una nicchia di un ecosistema di grandezza e complessità crescenti e la sua dimensione globale ormai coincide fisicamente con quella del pianeta.
Paradossalmente i concetti dell’ecologia sono quelli che meglio rappresentano questo nuovo mondo tecnologico così artificiale e le sue dinamiche. Così come avviene in natura gli individui entrano in contatto sulla base di bisogni comuni e per trarre vantaggi da queste relazioni.
Le nicchie possono essere piccole o grandi, semplici o complesse ed ogni individuo sulla base dei propri interessi e delle sue varie identità entra in più comunità.
E’ talmente vero che le più recenti strategie di web marketing si basano proprio su questo concetto. Siamo ormai nella fase del web 3.0, quella in cui l’utente di internet non solo socializza ma acquisisce anche una maggiore coscienza critica che lo porta a fare delle scelte e a partecipare alla creazione di uno spazio condiviso sulla base di valori.
Con la diffusione dei dispositivi mobili questa connessione interattiva che sta cambiando il mondo diventa possibile sempre e dovunque.
La rivoluzione è in corso e si vedono già gli effetti sulla cultura, sulla politica, sull’economia. Niente sarà più uguale a prima e l’iniziativa di openoikos si sforza di stare dentro a questo flusso di intelligenza collettiva, a questo movimento di nuova conoscenza condivisa.
Anche il mondo delle professioni sta dentro questa mutazione e la partecipazione non passiva ad una web community come la nostra può aiutare a capire, a migliorarsi, a cambiare.
La nostra community esiste per fornire strumenti materiali ed intellettuali per lavorare meglio. Promuovere il software free e freeware significa affermare un modello basato sulla libertà e sul reciproco sostegno, fornendo anche opportunità di presenza in rete che possano portare profitto a tutti in termini di crescita professionale e di una maggiore visibilità online ma anche a coloro che (come me) vogliono vendere contenuti che possano aggiungere un ulteriore valore.
In ogni comunità può esistere anche uno spazio commerciale. Non c’è fregatura, i furbi hanno vita breve perché è la qualità del prodotto o del servizio che fa la differenza.
Questa opportunità viene data a tutti ma l’esistenza di una community è il presupposto per il successo di ogni iniziativa. Bisogna prenderne coscienza e chi non lo fa è fuori.
Penso soprattutto a quelli (non molti per fortuna) che scaricano il mio ebook e un minuto dopo si cancellano dalla mailing list. Non per il fatto in sé, legittimo e che non cambia la vita di nessuno, ma perché dimostrano di non aver capito che il web non è un centro commerciale da cui scaricare tutto ma che ha valore in quanto spazio di relazione.
Lo dico senza presunzione ma con l’umiltà di chi vorrebbe contestualmente capire e costruire insieme ad altri un pezzetto di futuro, dentro una nicchia forse ancora troppo piccola ma popolata di essere viventi che condividendo informazioni ed esperienze hanno maggiori possibilità di cavalcare l’onda.
Poi ognuno è libero di nuotare come vuole.
Chissà come sarà il paesaggio quando si placherà la tempesta? Forse insieme possiamo vederlo prima.