Quello tra liberi professionisti e web marketing rimane un rapporto difficile, nonostante sia evidente ormai che una efficace presenza online sia indispensabile per ogni attività.
Perché avviene questo?
Perché i professionisti, ancora di più del mondo delle imprese, non fanno un uso intelligente di internet, di uno strumento ormai neanche più così tanto innovativo?
E perché quando se ne avvalgono lo fanno quasi sempre in modo sbagliato?
Le ragioni sono tante e spesso anche comuni a quelle di altri tipi di attività, in una realtà digitalmente arretrata come quella italiana in cui si telefona molto ma si naviga ancora poco e spesso per motivi futili.
Nello specifico ho individuato quattro convinzioni limitanti sostenute da molti professionisti:
1) E’ inutile.
Molti, sbagliando l’approccio, traggono conclusioni affrettate e lo giudicano inefficace.
Alcuni ci hanno anche investito soldi, commissionando siti anche belli da vedere ma che nessuno visita (ne abbiamo già parlato), delegando tutto a web designer esterni con cui non hanno più contatti.
La risposta è: “ci ho provato ma senza nessun risultato”.
La verità è che ancora non ci hanno provato.
2) E’ inopportuno.
La liberalizzazione delle professioni, l’apertura al mercato in termini più commerciali è un fatto recente, non ancora completamente avvenuto e soprattutto non ancora pienamente acquisito.
Una buona visibilità online necessita soprattutto di una adeguata strategia di web marketing ma l’idea di marketing per molti stride con un certo modo di intendere la deontologia professionale.
Si sbagliano, non perché si preoccupino di difendere il prestigio e l’onorabilità della professione, ma perché non hanno capito cosa sia il marketing su internet.
Non si tratta di vendere prestazioni in maniera più o meno seriale a clienti sconosciuti e ad un prezzo stracciato.
Quelli che online “vendono” certificazioni energetiche o progettazioni preliminari per poche decine di euro non stanno facendo marketing ma esattamente il contrario. Sono semplicemente degli sfigati, esempi da non seguire.
L’idea di competere sul prezzo abbassando la qualità della prestazione è l’anticamera del fallimento perché svende oltre al servizio anche la reputazione, che in una buona strategia di promozione online è il principale valore da costruire e da affermare, quello che viene definito “personal branding”.
Il web marketing poi spesso viene confuso con la pubblicità, con l’advertising.
Invece la rete non è un mass media con una comunicazione unidirezionale ma un ecosistema in cui si interagisce con altre persone, che recupera alcuni vecchi modi di relazionarsi, l’ascolto, la conversazione, la condivisione, il sentirsi parte di una community.
Non si fanno spot ma si frequenta un mondo costruendo la propria credibilità proponendo contenuti di valore, utilità per gli altri, con apertura, disponibilità e generosità.
Solo così si è qualcuno, si conquista attenzione, la credibilità verso il tuo pubblico e quella non meno importante dei motori di ricerca.
Insomma ci sono alcuni pregiudizi che denotano una scarsa conoscenza del web.
3) E’ di difficile implementazione.
In effetti farlo bene non è facile ma non è neanche un’impresa impossibile. Io insisto molto su questa idea del fai da te perché ritengo che sia un modo per capire meglio il mezzo.
Senza la conoscenza di alcuni passaggi tecnici e concettuali, pratici e teorici, non si impara a stare al mondo.
Ci vuole anche un po’ di curiosità. Tutti dovrebbero fare un’installazione (almeno in locale) di WordPress, provando temi, plugins ed iniziando a scrivere qualcosa (anche offline).
Anche se il risultato è modesto dà una certa soddisfazione, si scopre una nuova forma di creatività e si ha voglia di fare meglio, di capirne di più.
Poi a un certo punto ci si può anche avvalere di consulenti o specialisti (anzi per molti diventa inevitabile) ma si deve sapere cosa si sta facendo. Solo così si può possedere e guidare il mezzo.
Il tuo spazio web è qualcosa di molto personale, che non puoi delegare completamente.
Se lo fai nascere poi lo nutri e lo fai crescere, se lo compri non lo ami e finisci per abbandonarlo.
In rete ci sono i mezzi gratuiti e tutte le informazioni per iniziare. Se ci provi scoprirai che non è poi così difficile.
4) Ci vuole troppo tempo.
Una volta predisposti i canali di comunicazione (blog, newsletter, social network, ecc.) devi aver qualcosa da dire. Hai i mezzi ma devi muoverti, incontrare gente.
Nella tua attività offline come fai per acquisire clienti? Non ci dedichi del tempo?
Anche la tua presenza online richiede questo ed è complementare a ciò che già fai, aprendoti nuove possibilità di contatto. La quantità e la buona qualità delle tue relazioni sono alla base del tuo successo. Internet ti dà una marcia in più. Perdici tempo, ne sarai ripagato.
In conclusione, avere un piano di web marketing è cosa di una certa complessità.
Guarda questa immagine che sinteticamente riporta gli strumenti di una possibile strategia.
Poi la differenza la fanno i contenuti. Se non hai niente da dire lascia stare.
Se invece hai qualcosa da comunicare che ritieni interessante ed utile per il tuo pubblico, per persone che sono anche potenziali clienti, questa sfida è anche per te. Non esitare, chi comincia è a metà dell’opera.
P.S. Nei prossimi articoli mi propongo anch’io di dare una mano in modo più pratico con qualche tutorial. Quelle che trasmetto sono conoscenze e abilità che ho acquisito dal web, come molti, e che ho usato per fare questo blog ed altre cose.
Spero che serva a qualcuno.
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