La web economy cresce e la tua attività professionale è rimasta indietro? Cinque semplici consigli per fare un sito da soli, cavalcare l’onda ed imparare a comunicare come chiave del successo della tua attività.
In un momento di crisi economica mondiale tutti gli osservatori più acuti sono d’accordo su una previsione: la popolazione attiva online in pochi anni raddoppierà.
Per il 2016 si prevede che 3 miliardi di persone (il 45% degli esseri umani sulla terra) si serviranno di internet per accedere a servizi di vario tipo.
Uno studio presentato al World Economic Forum di Davos ha stimato in 4.200 miliardi di dollari il valore della web economy nei paesi del G20 entro i prossimi quattro anni.
In una situazione meno recessiva l’incremento sarebbe ancora più spinto, tuttavia la crescita mantiene un incremento di tipo esponenziale.
Indipendentemente dai convegni degli economisti ciascuno di noi può rilevare nel proprio vissuto come internet diventi sempre di più un luogo per l’accesso o l’acquisto di beni e servizi.
Il mondo delle libere professioni non può pensare di non essere coinvolto da questo fenomeno riparandosi dietro anacronistiche corporazioni e vecchie abitudini.
La liberalizzazione portata dal web è molto più sconvolgente e definitiva di qualsiasi riforma politica ma può essere anche un’occasione, soprattutto per i giovani.
Si ha comunque l’impressione di un ritardo e non solo in Italia. Sono molti gli studi tecnico-professionali che hanno cercato di avere una visibilità su internet ma i risultati in termini di acquisizione reale di mercato attraverso questo strumento, nella gran parte dei casi sono deludenti se non fallimentari.
La connessione non ha funzionato, la comunicazione non c’è stata e il business non è partito. Proviamo a capirne le ragioni per poi correggere il tiro.
Un mercato è sempre l’incontro di una domanda e di un’offerta.
La domanda di servizi tecnici è generalmente legata a un luogo ed in mancanza di un’offerta attraverso altri canali trova soddisfazione nel mercato locale.
Nel caso in cui si richiedono prestazioni di qualità più elevata la scelta del professionista può andare oltre il contesto locale ed entrano in gioco altre considerazioni.
La situazione della domanda in mancanza di stimoli nuovi tende perciò a premiare quelli che già lavorano, o perché più “vicini” o perché più “esperti” determinando una chiusura che non favorisce nessun ricambio e che in una situazione di crisi restringe ulteriormente il campo.
La realtà è sotto gli occhi di tutti aggravata da un precariato di giovani e non più giovani nascosto sotto stage, tirocini, contratti anomali e dai vizi italici in cui l’amico dell’amico … ma fermiamoci qui, uscendo dallo sconforto e considerando l’altra parte del problema, l’offerta, dove forse qualcosa è possibile cambiare.
Prova a fare qualche ricerca su Google e vai a vedere i siti degli studi professionali di architetti, ingegneri, geometri, urbanisti, agronomi, geologi e in generale di tutte le professioni tecniche. Emerge subito una verità: non hanno capito internet. Sono tutti dei siti vetrina, statici, alcuni praticamente morti in cui i più fortunati (perchè lavorano e non certo perchè hanno il sito) ogni tanto aggiornano il curriculum.
Internet è un potentissimo strumento di comunicazione a condizione che se ne capiscano le peculiarità ed è un luogo dinamico, in cui esisti se interagisci.
Ci sei se ci sei, come quando scendi in strada, non è la pagina di una rivista o uno spot pubblicitario in TV e ci sei solo se qualcuno ti visita e gli dai qualche motivo perchè ci torni.
I contenuti valgono di più dell’aspetto grafico. Se vuoi fare il “fighetto” sconosciuto sei libero di farlo. Se vuoi invece che la tua presenza online dia nuove opportunità al tuo lavoro mi permetto di darti qualche consiglio:
- non farti fare il sito, fallo da te. Bisogna fare un sito da soli. Solo così lo sentirai veramente tuo, condizione necessaria (ma non sufficiente) perché duri più di qualche giorno. Da un punto di vista tecnico è una cosa facilissima, sono altre le difficoltà;
- non fare un sito statico ma un blog. Ti aiuterà a trovare la tua strada, a far uscire il meglio di te, gli argomenti che veramente ti interessano. Parla, comunica, interagisci come quando esci con gli amici. Le tue relazioni nascono da questo non da un linguaggio pubblicitario. Non sei la Barilla e non vendi la pasta;
- non aspettare sulla porta del negozio che qualcuno venga a comprare ciò che tutti offrono, non funzionerebbe neanche se riesci a portare molto traffico. Il tuo prodotto deve essere eccezionale ed andare incontro a una specifica esigenza di una nicchia di potenziali clienti;
- devi posizionare il tuo sito e i suoi contenuti, il tuo prodotto e la tua strategia di marketing su un aspetto particolare della tua professione in cui sei più preparato e se non lo sei puoi sempre diventarlo. Devi specializzarti e guadagnarti una reputazione online di “esperto”, tecnico autorevole e affidabile;
- la tua reputazione è la cosa più importante: devi essere onesto, corretto, sempre disponibile, umanamente simpatico, preparato ma mai saccente. La comunicazione sul web è molto personalizzata, hai sempre una persona di fronte e devi essere degno della sua amicizia e della sua stima.
C’è molto altro da dire ma per ora può bastare. Più avanti approfondiremo alcuni aspetti.
Intanto rifletti su questi cinque fondamentali semplici consigli e ricorda che anch’io sono qui per comunicare. Qui sotto puoi anche lasciare un messaggio che a sua volta può generarne altri.
Proprio su questo internet è uno strumento straordinario. C’è vita sul web e siamo qui anche noi con i nostri argomenti e la nostra personalità.
Il primo passo è uscire dall’ombra ma ci vuole anche un po’ di conoscenza di web marketing.
La lettura da cui partire è questa: A. Sportelli – M. Faè, Il succo del Web Marketing, perché senza una strategia i tuoi sforzi saranno inutili.
Ciao Fabrizio, Sottoscrivo in pieno:
Sono architetto, ed il mio primo Blog è nato nel 2006 (www.3dmap.it).
E’ stata l’occasione per dialogare, attraverso i commenti, con decine di persone.
Ora, il mio nuovo Blog ha una pagina di discussione su Facebook ed i titoli degli articoli vengono pubblicati su Twitter… Altri strumenti disponibili per ampliare la condivisione.
Ma ancora pochi sono i professionisti che usano questi strumenti
Se tutti ci ritrovassimo nella piazza virtuale ne nascerebbero degli ottimi scambi di informazione.
Grazie e ciao
Giovanni -Gimmi- Perego
Grazie a te Gimmi per essere intervenuto. Conosco i tuoi blog e li apprezzo molto e sono felice del fatto che siamo in sintonia.
buon giorno,
ho scoperto da poco il vostro blog e proprio oggi leggevo notizie sulla creazione di siti.
ho solo una domanda da farvi, ma dopo aver dato consigli, operativamente parlando, come potrei (o chi come me…) muovermi per iniziare?
ringrazio in anticipo per la cortese risposto ed auguro una buona giornata a tutti.
Hai fatto una domanda da un milione di dollari.
Innanzi tutto bisogna distinguere tra i due aspetti del problema: web publishing e web marketing.
Per quanto riguarda il primo ti consiglio di installare un CMS come WordPress che puoi scaricare gratuitamente dal web.
Se fai una ricerca su Google scrivendo “installare wordpress” trovi una marea di istruzioni a riguardo. Scegli il tema che più ti piace (ce ne sono una marea in rete ma ti consiglio di adottare una grafica orientata alla semplicità) e sei subito operativo per l’inserimento die tuoi contenuti.
Per il web marketing, ossia per fare in modo che il tuo sito abbia visitatori, il discorso è più complesso. Ti consiglio di dare un’occhiata a questo sito: http://www.giorgiotave.it/forum/.
Ci sono molte informazioni utili.
Le due indicazioni che ti ho dato implicano un certo sforzo di apprendimento da parte tua ma è una fatica che può essere premiata dal risultato.
Sul nostro blog la tematica è stata appena accennata ma nei miei programmi c’è l’intenzione di approfondire il discorso. Continua a seguirci.
Ho visto che sei iscritto alla nostra newsletter, ottima cosa: quando ci saranno novità a riguardo sarai informato.
Le due dritte che ti ho dato nel frattempo ti impegneranno non poco. Buono studio e buon lavoro.
Anch’io la penso in maniera simile.