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openoikos anche su Telegram

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telegram

Da qualche giorno openoikos è presente anche su Telegram con un suo canale.

Avere una comunicazione efficace sui dispositivi mobili è ormai indispensabile per ogni attività online e noi non vogliamo perdere questa opportunità.

Saranno veicolati su Telegram la gran parte dei contenuti, da quelli prodotti direttamente da noi, sul blog e sul forum, ad una parte consistente dei contenuti trovati e condivisi in rete, in un’ottica di content curation, cercando di proporre sempre alla community informazioni, stimoli, opinioni e risorse utili.

Cliccando su https://telegram.me/openoikos è possibile iscriversi al nostro canale da ogni device, sia mobile (smartphone, Iphone, Ipad, tablet) sia da computer (Windows, Mac, Linux).
screenshot_telegramInfatti Telegram funziona su ogni dispositivo e su tutti i sistemi operativi e lavorando in cloud è perfettamente sincronizzato.

Qualcuno la definisce la migliore App di messaggistica istantanea, meno nota e diffusa di WhatsApp ma dalle caratteristiche più avanzate in termini di funzionalità e di sicurezza.
L’App ha uno sviluppo open source ed è completamente gratuita.

Non ti rimane che provarla ed iscriverti al nostro canale.
Il canale Telegram di openoikos è una possibilità in più per rimanere in contatto con noi e ricevere informazioni utili sempre fresche, in tempo reale.

Il canale è uno strumento di comunicazione broadcast, unidirezionale, da uno a molti, che non consente interazione ma non è l’unico modo in cui si può usare Telegram, che nasce per la comunicazione istantanea tra persone e gruppi.

Se vuoi interagire direttamente con me scrivi a openoikos@gmail.com e chiedi di diventare un mio contatto Telegram.

Sto valutando se vale la pena di formare anche dei gruppi, che su Telegram possono arrivare fino a migliaia di persone, ma mi sembra una  cosa un po’ invasiva.
Tu che ne pensi?

telegram-openoikos

3 strumenti per migliorare la tua reputazione online

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reputazione online

reputazione onlineSe hai un sito della tua attività professionale o della tua impresa individuale il tuo successo online dipende dalla tua reputazione, da quanto hai da offrire di interessante e di utile in termini di contenuti e servizi.

Bisogna che ci sia della sostanza nel tuo “personal branding” ma devi anche conoscere gli strumenti che diano visibilità ai tuoi argomenti.

Per Google e gli altri motori di ricerca prima era importante solo ciò che scrivevi ma da qualche tempo altrettanta importanza ha la tua identità di autore e quanto sei riconosciuto autorevole dal tuo pubblico.

Oltre al Content devi preoccuparti della tua Authorship. Come?

A partire da questi 3 strumenti indispensabili:

1) Google+:

si tratta di molto di più di un social network.

Per chi vuole stare online in modo professionale questo è un luogo in cui si possono gestire con intelligenza i vari contatti, con un uso appropriato delle Cerchie, con la creazione di profili, pagine e community che possono essere integrati con altri strumenti (canali YouTube, Hangouts, Apps Android ed altri Google Tools).

google plus

Si tratta di un vero e proprio ambiente relazionale, un ecosistema in continua evoluzione e sempre più frequentato dalle persone che hai bisogno di incontrare.

Se lo sai usare rafforzi le tue relazioni e, cosa non secondaria, migliori il tuo ranking, la tua visibilità nelle ricerche su Google.

2) Google Plus Authorship:

Ottimo plugin gratuito per WordPress che ti consente di creare facilmente il tuo Authorship Markup, la tua identità su Google, con l’attivazione del tuo rich snippet, cioè l’attivazione di una tua piccola foto che comparirà nei risultati di ricerca.

google authorship

C’è anche un widget piuttosto elegante che puoi inserire nel tuo blog con la tua immagine e una breve descrizione di te stesso.

Richiede il collegamento a un profilo Google+ e il miglioramento di visibilità che ne deriva va molto al di là dell’aspetto grafico.

3) Yoast WordPress SEO:

Altro plugin WordPress di ottimizzazione dei contenuti per i motori di ricerca.

Ha una sezione di configurazione che consente il collegamento con Google+.

Si chiude così il cerchio tra Sito, Autore e Social Media con la gestione integrata della tua identità online.

A questo punto manca solo il tuo talento per marcare la tua personalità online.

Liberi professionisti e web marketing: 4 convinzioni sbagliate da superare

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web marketing

web marketingQuello tra liberi professionisti e web marketing rimane un rapporto difficile, nonostante sia evidente ormai che una efficace presenza online sia indispensabile per ogni attività.

Perché avviene questo?

Perché i professionisti, ancora di più del mondo delle imprese, non fanno un uso intelligente di internet, di uno strumento ormai neanche più così tanto innovativo?

E perché quando se ne avvalgono lo fanno quasi sempre in modo sbagliato?

Le ragioni sono tante e spesso anche comuni a quelle di altri tipi di attività, in una realtà digitalmente arretrata come quella italiana in cui si telefona molto ma si naviga ancora poco e spesso per motivi futili.

Nello specifico ho individuato quattro convinzioni limitanti sostenute da molti professionisti:

1) E’ inutile.

Molti, sbagliando l’approccio, traggono conclusioni affrettate e lo giudicano inefficace.

Alcuni ci hanno anche investito soldi, commissionando siti anche belli da vedere ma che nessuno visita (ne abbiamo già parlato), delegando tutto a web designer esterni con cui non hanno più contatti.

La risposta è: “ci ho provato ma senza nessun risultato”.

La verità è che ancora non ci hanno provato.

2) E’ inopportuno.

La liberalizzazione delle professioni, l’apertura al mercato in termini più commerciali è un fatto recente, non ancora completamente avvenuto e soprattutto non ancora pienamente acquisito.

Una buona visibilità online necessita soprattutto di una adeguata strategia di web marketing ma l’idea di marketing per molti stride con un certo modo di intendere la deontologia professionale.

Si sbagliano, non perché si preoccupino di difendere il prestigio e l’onorabilità della professione, ma perché non hanno capito cosa sia il marketing su internet.

Non si tratta di vendere prestazioni in maniera più o meno seriale a clienti sconosciuti e ad un prezzo stracciato.

Quelli che online “vendono” certificazioni energetiche o progettazioni preliminari per poche decine di euro non stanno facendo marketing ma esattamente il contrario. Sono semplicemente degli sfigati, esempi da non seguire.

L’idea di competere sul prezzo abbassando la qualità della prestazione è l’anticamera del fallimento perché svende oltre al servizio anche la reputazione, che in una buona strategia di promozione online è il principale valore da costruire e da affermare, quello che viene definito “personal branding”.

Il web marketing poi spesso viene confuso con la pubblicità, con l’advertising.

Invece la rete non è un mass media con una comunicazione unidirezionale ma un ecosistema in cui si interagisce con altre persone, che recupera alcuni vecchi modi di relazionarsi, l’ascolto, la conversazione, la condivisione, il sentirsi parte di una community.

Non si fanno spot ma si frequenta un mondo costruendo la propria credibilità proponendo contenuti di valore, utilità per gli altri, con apertura, disponibilità e generosità.

Solo così si è qualcuno, si conquista attenzione, la credibilità verso il tuo pubblico e quella non meno importante dei motori di ricerca.

Insomma ci sono alcuni pregiudizi che denotano una scarsa conoscenza del web.

3) E’ di difficile implementazione.

In effetti farlo bene non è facile ma non è neanche un’impresa impossibile. Io insisto molto su questa idea del fai da te perché ritengo che sia un modo per capire meglio il mezzo.

Senza la conoscenza di alcuni passaggi tecnici e concettuali, pratici e teorici, non si impara a stare al mondo.

Ci vuole anche un po’ di curiosità. Tutti dovrebbero fare un’installazione (almeno in locale) di WordPress, provando temi, plugins ed iniziando a scrivere qualcosa (anche offline).

Anche se il risultato è modesto dà una certa soddisfazione, si scopre una nuova forma di creatività e si ha voglia di fare meglio, di capirne di più.

Poi a un certo punto ci si può anche avvalere di consulenti o specialisti (anzi per molti diventa inevitabile) ma si deve sapere cosa si sta facendo. Solo così si può possedere e guidare il mezzo.

Il tuo spazio web è qualcosa di molto personale, che non puoi delegare completamente.

Se lo fai nascere poi lo nutri e lo fai crescere, se lo compri non lo ami e finisci per abbandonarlo.

In rete ci sono i mezzi gratuiti e tutte le informazioni per iniziare. Se ci provi scoprirai che non è poi così difficile.

4) Ci vuole troppo tempo.

Una volta predisposti i canali di comunicazione (blog, newsletter, social network, ecc.) devi aver qualcosa da dire. Hai i mezzi ma devi muoverti, incontrare gente.

Nella tua attività offline come fai per acquisire clienti? Non ci dedichi del tempo?

Anche la tua presenza online richiede questo ed è complementare a ciò che già fai, aprendoti nuove possibilità di contatto. La quantità e la buona qualità delle tue relazioni sono alla base del tuo successo. Internet ti dà una marcia in più. Perdici tempo, ne sarai ripagato.

In conclusione, avere un piano di web marketing è cosa di una certa complessità.

Guarda questa immagine che sinteticamente riporta gli strumenti di una possibile strategia.

internet marketing

Poi la differenza la fanno i contenuti. Se non hai niente da dire lascia stare.

Se invece hai qualcosa da comunicare che ritieni interessante ed utile per il tuo pubblico, per persone che sono anche potenziali clienti, questa sfida è anche per te. Non esitare, chi comincia è a metà dell’opera.

P.S. Nei prossimi articoli mi propongo anch’io di dare una mano in modo più pratico con qualche tutorial. Quelle che trasmetto sono conoscenze e abilità che ho acquisito dal web, come molti, e che ho usato per fare questo blog ed altre cose.

Spero che serva a qualcuno.

I vantaggi della community

26 commenti

community vantaggi

Con openoikos fin dall’inizio la mia intenzione è stata quella di costruire una web community.

Internet è sempre più popolato da comunità, da gruppi di persone che condividono interessi particolari.

Ogni community è una nicchia di un ecosistema di grandezza e complessità crescenti e la sua dimensione globale ormai coincide fisicamente con quella del pianeta.

Paradossalmente i concetti dell’ecologia sono quelli che meglio rappresentano questo nuovo mondo tecnologico così artificiale e le sue dinamiche. Così come avviene in natura gli individui entrano in contatto sulla base di bisogni comuni e per trarre vantaggi da queste relazioni.

Le nicchie possono essere piccole o grandi, semplici o complesse ed ogni individuo sulla base dei propri interessi e delle sue varie identità entra in più comunità.

E’ talmente vero che le più recenti strategie di web marketing si basano proprio su questo concetto. Siamo ormai nella fase del web 3.0, quella in cui l’utente di internet non solo socializza ma acquisisce anche una maggiore coscienza critica che lo porta a fare delle scelte e a partecipare alla creazione di uno spazio condiviso sulla base di valori.

Con la diffusione dei dispositivi mobili questa connessione interattiva che sta cambiando il mondo diventa possibile sempre e dovunque.

La rivoluzione è in corso e si vedono già gli effetti sulla cultura, sulla politica, sull’economia. Niente sarà più uguale a prima e l’iniziativa di openoikos si sforza di stare dentro a questo flusso di intelligenza collettiva, a questo movimento di nuova conoscenza condivisa.

Anche il mondo delle professioni sta dentro questa mutazione e la partecipazione non passiva ad una web community come la nostra può aiutare a capire, a migliorarsi, a cambiare.

La nostra community esiste per fornire strumenti materiali ed intellettuali per lavorare meglio. Promuovere il software free e freeware significa affermare un modello basato sulla libertà e sul reciproco sostegno, fornendo anche opportunità di presenza in rete che possano portare profitto a tutti in termini di crescita professionale e di una maggiore visibilità online ma anche a coloro che (come me) vogliono vendere contenuti che possano aggiungere un ulteriore valore.

In ogni comunità può esistere anche uno spazio commerciale. Non c’è fregatura, i furbi hanno vita breve perché è la qualità del prodotto o del servizio che fa la differenza.

Questa opportunità viene data a tutti ma l’esistenza di una community è il presupposto per il successo di ogni iniziativa. Bisogna prenderne coscienza e chi non lo fa è fuori.

Penso soprattutto a quelli (non molti per fortuna) che scaricano il mio ebook e un minuto dopo si cancellano dalla mailing list. Non per il fatto in sé, legittimo e che non cambia la vita di nessuno, ma perché dimostrano di non aver capito che il web non è un centro commerciale da cui scaricare tutto ma che ha valore in quanto spazio di relazione.

Lo dico senza presunzione ma con l’umiltà di chi vorrebbe contestualmente capire e costruire insieme ad altri un pezzetto di futuro, dentro una nicchia forse ancora troppo piccola ma popolata di essere viventi che condividendo informazioni ed esperienze hanno maggiori possibilità di cavalcare l’onda.

Poi ognuno è libero di nuotare come vuole.

Chissà come sarà il paesaggio quando si placherà la tempesta? Forse insieme possiamo vederlo prima.

Professionista online: per andare oltre i tuoi clienti

7 commenti

professionista hosting wordpress

professionista hosting wordpress

Da alcuni mesi in TV imperversa una pubblicità, rivolta a chi vuole diventare un professionista online, che si basa su due slogan:

1. puoi fare un sito web in modo facile e veloce;

2. i tuoi clienti ti troveranno sempre e dovunque.

Che si possa fare un sito con una certa facilità è sicuramente vero ma ancora prima di questa proposta commerciale e con costi minori.

Se si utilizza un hosting gratuito ed un ottimo CMS, come WordPress per esempio, si può fare di meglio senza spendere un soldo.

Se poi si vuole essere un pochino più “professionali” si può acquistare un dominio ed un servizio di hosting con poche decine di euro.

Questo sito da cui stai leggendo, ospitato sui server di vhosting solution costa poco più di 30 euro all’anno, circa un quarto del servizio pubblicizzato in TV e quando ho cominciato non ero (e ancora non mi considero) un esperto di web publishing.

E’ un servizio che mi sento di consigliare, sempre efficiente e con un’ottima e pronta assistenza online.

Se invece pensate ad uno spazio hosting che possa ospitare più siti non c’è niente di meglio del Baby Plan di HostGator che con 76 dollari (58 euro) all’anno vi da la possibilità di implementare tutti i domini che volete. Sto provando anche questo e posso garantire.

Non vi fate incantare dalla pubblicità. Al momento ho tre domini in due diversi host e spendo meno avendo molto di più.

Se volete un sito vero, che possa crescere con la vostra attività, che sia flessibile, senza limitazioni di alcun tipo, a mio avviso la migliore scelta è WordPress.

Installa WordPress sul tuo server e ti si apre un mondo. Puoi scegliere tra una marea di temi grafici, funzionalità e plugin che oltre a rendere semplice il tuo lavoro di webmaster principiante ti consentono la realizzazione di un sito conforme ai tuoi obiettivi.

Un sito fatto con WordPress è più facilmente “indicizzabile” e se usi le giuste strategie di web marketing la tua visibilità sarà tale da andare oltre “i tuoi clienti”, come dice la pubblicità. Non ha molto senso fare un sito per chi già ti conosce.

Comunque bando alle ciance. Cominciamo ad essere operativi. Scarica WordPress qui (è gratuito) ed installalo in locale sul tuo computer seguendo queste istruzioni o altre che troverai in rete.

Così potrai cominciare a prendere confidenza ed a scegliere intanto la grafica che più ti piace.

Più avanti ne riparliamo cercando di andare oltre.

Perché partecipare ai forum, anche quelli piccoli: fare personal branding

2 commenti

personal branding sui forum

personal branding sui forum

Avere una buona reputazione on line (personal branding) è importante per chi vuole lavorare avvalendosi delle possibilità che offre internet.

Il modo più veloce ed efficace, ancora prima di fare un blog o di avere una presenza sui social network è quello di partecipare alle discussioni sui forum avendo così l’occasione di manifestare interessi e passioni ed evidenziare competenza sulle proprie materie.

La maggior parte degli utenti di un forum non colgono questa opportunità e perdono così un’occasione preziosa di autopromozione.

Anche sul nostro forum i pochissimi che si presentano non danno informazioni utili al loro lavoro.

Nessuno ha inserito un proprio link non dico a un sito personale (sul nostro forum non è proibito) ma nemmeno ad un profilo Facebook o Twitter.

Sono utenti anonimi impossibili da rintracciare.

Su un forum in fase di lancio come il nostro questa opportunità di personal branding è ancora più grande perché c’è la possibilità di arrivare primi, di essere tra i fondatori di un’iniziativa proponendo nuove sezioni o argomenti, diventando ideatori e moderatori di questi spazi.

Un forum nasce per una comunità, non è uno spazio personale. Se la comunità non si struttura secondo una gerarchia funzionale non c’è futuro per l’impresa.

A cosa si deve questa timidezza? A mio parere nella maggior parte dei casi non si ha fiducia nel “mezzo” o si fa una valutazione di tipo quantitativo.

Che senso ha partecipare a un forum al quale sono iscritte poche centinaia di persone?

Quale visibilità c’è?

Voglio darvi una notizia: stiamo uscendo dal mondo dei mass media. Il web 2.0 è un’altra cosa.

Si torna ad incontrarsi e la visibilità on line non è il risultato di una politica di immagine ma di un’abilità nell’intrecciare relazioni personali.

Nessuno guarda internet come una televisione ma ognuno delinea un proprio percorso sulla base delle informazioni che cerca.

Mettersi in relazione con questa ricerca è la chiave del successo ma occorre starci dentro, essere nel flusso.

Partire da piccole comunità è meglio: appartenere ad una nicchia è l’unico modo per avere un ruolo individuabile all’interno dell’ecosistema.

Per essere trovati non serve urlare nella foresta ma mettere in atto le condizioni per essere cercati.

Se vuoi essere riconosciuto esci di casa e comincia a frequentare la piccola piazza sotto casa.

Se hai qualcosa da dire non tarderai a farti conoscere nel resto della città.

Studi tecnici: come fare un sito professionale da soli

5 commenti

sito web

La web economy cresce e la tua attività professionale è rimasta indietro? Cinque semplici consigli per fare un sito da soli, cavalcare l’onda ed imparare a comunicare come chiave del successo della tua attività.

sito web

In un momento di crisi economica mondiale tutti gli osservatori più acuti sono d’accordo su una previsione: la popolazione attiva online in pochi anni raddoppierà.

Per il 2016 si prevede che 3 miliardi di persone (il 45% degli esseri umani sulla terra) si serviranno di internet per accedere a servizi di vario tipo.

Uno studio presentato al World Economic Forum di Davos ha stimato in 4.200 miliardi di dollari il valore della web economy nei paesi del G20 entro i prossimi quattro anni.

In una situazione meno recessiva l’incremento sarebbe ancora più spinto, tuttavia la crescita mantiene un incremento di tipo esponenziale.

Indipendentemente dai convegni degli economisti ciascuno di noi può rilevare nel proprio vissuto come internet diventi sempre di più un luogo per l’accesso o l’acquisto di beni e servizi.

Il mondo delle libere professioni non può pensare di non essere coinvolto da questo fenomeno riparandosi dietro anacronistiche corporazioni e vecchie abitudini.

La liberalizzazione portata dal web è molto più sconvolgente e definitiva di qualsiasi riforma politica ma può essere anche un’occasione, soprattutto per i giovani.

Si ha comunque l’impressione di un ritardo e non solo in Italia. Sono molti gli studi tecnico-professionali che hanno cercato di avere una visibilità su internet ma i risultati in termini di acquisizione reale di mercato attraverso questo strumento, nella gran parte dei casi sono deludenti se non fallimentari.

La connessione non ha funzionato, la comunicazione non c’è stata e il business non è partito. Proviamo a capirne le ragioni per poi correggere il tiro.

Un mercato è sempre l’incontro di una domanda e di un’offerta.

La domanda di servizi tecnici è generalmente legata a un luogo ed in mancanza di un’offerta attraverso altri canali trova soddisfazione nel mercato locale.

Nel caso in cui si richiedono prestazioni di qualità più elevata la scelta del professionista può andare oltre il contesto locale ed entrano in gioco altre considerazioni.

La situazione della domanda in mancanza di stimoli nuovi tende perciò a premiare quelli che già lavorano, o perché più “vicini” o perché più “esperti” determinando una chiusura che non favorisce nessun ricambio e che in una situazione di crisi restringe ulteriormente il campo.

La realtà è sotto gli occhi di tutti aggravata da un precariato di giovani e non più giovani nascosto sotto stage, tirocini, contratti anomali e dai vizi italici in cui l’amico dell’amico … ma fermiamoci qui, uscendo dallo sconforto e considerando l’altra parte del problema, l’offerta, dove forse qualcosa è possibile cambiare.

Prova a fare qualche ricerca su Google e vai a vedere i siti degli studi professionali di architetti, ingegneri, geometri, urbanisti, agronomi, geologi e in generale di tutte le professioni tecniche. Emerge subito una verità: non hanno capito internet. Sono tutti dei siti vetrina, statici, alcuni praticamente morti in cui i più fortunati (perchè lavorano e non certo perchè hanno il sito) ogni tanto aggiornano il curriculum.

Internet è un potentissimo strumento di comunicazione a condizione che se ne capiscano le peculiarità ed è un luogo dinamico, in cui esisti se interagisci.

Ci sei se ci sei, come quando scendi in strada, non è la pagina di una rivista o uno spot pubblicitario in TV e ci sei solo se qualcuno ti visita e gli dai qualche motivo perchè ci torni.

I contenuti valgono di più dell’aspetto grafico. Se vuoi fare il “fighetto” sconosciuto sei libero di farlo. Se vuoi invece che la tua presenza online dia nuove opportunità al tuo lavoro mi permetto di darti qualche consiglio:

  1. non farti fare il sito, fallo da te. Bisogna fare un sito da soli. Solo così lo sentirai veramente tuo, condizione necessaria (ma non sufficiente) perché duri più di qualche giorno. Da un punto di vista tecnico è una cosa facilissima, sono altre le difficoltà;
  2. non fare un sito statico ma un blog. Ti aiuterà a trovare la tua strada, a far uscire il meglio di te, gli argomenti che veramente ti interessano. Parla, comunica, interagisci come quando esci con gli amici. Le tue relazioni nascono da questo non da un linguaggio pubblicitario. Non sei la Barilla e non vendi la pasta;
  3. non aspettare sulla porta del negozio che qualcuno venga a comprare ciò che tutti offrono, non funzionerebbe neanche se riesci a portare molto traffico. Il tuo prodotto deve essere eccezionale ed andare incontro a una specifica esigenza di una nicchia di potenziali clienti;
  4. devi posizionare il tuo sito e i suoi contenuti, il tuo prodotto e la tua strategia di marketing su un aspetto particolare della tua professione in cui sei più preparato e se non lo sei puoi sempre diventarlo. Devi specializzarti e guadagnarti una reputazione online di “esperto”, tecnico autorevole e affidabile;
  5. la tua reputazione è la cosa più importante: devi essere onesto, corretto, sempre disponibile, umanamente simpatico, preparato ma mai saccente. La comunicazione sul web è molto personalizzata, hai sempre una persona di fronte e devi essere degno della sua amicizia e della sua stima.

C’è molto altro da dire ma per ora può bastare. Più avanti approfondiremo alcuni aspetti.

Intanto rifletti su questi cinque fondamentali semplici consigli e ricorda che anch’io sono qui per comunicare. Qui sotto puoi anche lasciare un messaggio che a sua volta può generarne altri.

Proprio su questo internet è uno strumento straordinario. C’è vita sul web e siamo qui anche noi con i nostri argomenti e la nostra personalità.

Il primo passo è uscire dall’ombra ma ci vuole anche un po’ di conoscenza di web marketing.

La lettura da cui partire è questa: A. Sportelli – M. Faè, Il succo del Web Marketing, perché senza una strategia i tuoi sforzi saranno inutili.

ilsuccodelwebmarketing

 

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