Con questo articolo, che riprende quanto già pubblicato su CADZINE, magazine per la divulgazione del CAD, Salvio Giglio diventa un autore anche di questo blog.
Lo ringraziamo per questo e per tutto ciò che farà.
SketchUp, per chi non lo conosce ancora, è un potente programma di grafica CAD per la modellazione tridimensionale presente sul mercato sia nella versione Free che in quella Pro.
E’ un programma che funziona sull’applicazione della grafica vettoriale applicata al CAD per cui è di estrema leggerezza anche se si modellano oggetti molto complessi.
Partiamo subito dal nome del programma e traduciamo il primo termine (sketch) che incontriamo.
Esso viene dall’inglese e può essere tradotto sia come sostantivo (abbozzo, bozzetto, scenetta, schizzo) che come verbo (abbozzare, schizzare, tratteggiare).
Il secondo termine (up) è abbastanza conosciuto anche da noi e significa “alzare”, “in alto”, “sopra”…
In definitiva, si intuisce che con la parola SketchUp gli autori volevano intendere “tirare su un bozzetto”….
BREVE NOTA STORICA
La nascita.
I padri di SketchUp sono due statunitensi: l’ingegnere civile Brad Schell e l’informatico Joe Esch che riescono realizzare un modellatore 3D molto leggero, potente e con un’interfaccia grafica essenziale.
Nel 1999 fondano una start up, la @Last Software, per lo sviluppo di programmi, in Colorado a Boulder tra cui il progetto SketchUp e altri software per l’ingegneria.
Il passaggio a Google e le relative versioni.
Google ha acquisito @ Last Software il 14 marzo 2006, dopo che la software house pubblicò un plugin di SketchUp per Google Earth.
Il 9 gennaio 2007, SketchUp 6 è rilasciato, con nuovi sets di strumenti (come, ad esempio, il comando di estrusione su percorsi misti “Follow Me” che consente la modellazione di forme curve e carenature) nonché una versione beta di LayOut.
LayOut comprende strumenti vettoriali 2D che lo rendono simile ad un software CAD tradizionale.
Le funzionalità per l’impaginazione e la presentazione di progetti pensate per LayOut sono destinate ai professionisti e facilitano la preparazione di presentazioni senza dover passare per un programma di terze parti.
Il 17 novembre 2008 è rilasciato SketchUp 7, con ulteriori miglioramenti e l’integrazione di un browser componenti in grado di caricare, oltre a quelli forniti di default con l’installazione, anche quelli creati da altri utenti di SketchUp e presenti nella Google 3D Warehouse.
In questa versione è presente anche LayOut 2, e migliorano le prestazioni dei componenti dinamici e le prestazioni dell’API per il linguaggio Ruby, che consente agli utenti più esperti di produrre delle funzionalità aggiuntive per SketchUp (un po’ come accade per le macro create in Word con VBA).
Il 1° settembre 2010 è rilasciato Sket-chUp 8.
La principale novità è la geolocalizzazione di un modello attraverso Google Maps e i miglioramenti di resa fotografica ad esso associati.
In questo modo Google Earth è ancora più integrato con SketchUp.
Il passaggio a Trimble.
Sul finire del 2011 SketchUp viene acquistato dalla Trimble, una multinazionale che si occupa di tantissime attività (dal software ingegneristico alla ricerca petrolifera).
Il 2 maggio del 2013 viene rilasciata la versione MAKE, completamente riveduta e corretta molto stabile e potentemente connessa al web sia per l’interscambio di modelli con la galleria 3D che con Google Earth.
La versione MAKE 2014 viene distribuita agli inizi di gennaio 2014 e include anche un nuovo set per il disegno degli archi molto pratico e la finestra dedicata agli stili si arricchisce di ulteriori template.
Il software ha ora acquisito una stabilità quasi totale supportando modellazioni di oggetti molto complessi formati da centinaia di gruppi e componenti con un impegno delle risorse hardware molto contenuto.
CONCETTI BASILARI PER IL DISEGNO SU SKETCHUP
Fasi preliminari per lo sviluppo di un disegno.
Qualunque sia il campo di competenza dell’utente, è consigliabile organizzare il proprio lavoro in una sequenza di fasi che eviteranno operazioni noiose e ripetitive, errori, perdite di tempo e altri inconvenienti, lasciando così pieno spazio all’ideazione e alla progettualità.
1) Preferenze
Prima di mettersi a disegnare è necessario personalizzare il programma per le proprie esigenze.
Due finestre di dialogo consentono agevolmente di preimpostare unità di misura, fondali, colori, ecc.
2) Layers e gruppi.
Analogamente a quanto accade nel disegno tecnico tradizionale, è possibile suddividere la rappresentazione di un oggetto complesso in più tavole sovrapponibili che, nei programmi di grafica, sono definiti layers o livelli.
Ciò permette di distribuire le varie parti da cui tale oggetto è composto su livelli diversi e in gruppi, in modo da alleggerire l’elaborato grafico e il computer sia nella visualizzazione su schermo, sia nella stampa.
Stabilita la gerarchia di rappresentazione, si parte dal primo layer che sarà composto di un certo numero di particolari grafici che, nel loro insieme, fanno parte di una stessa famiglia: i plinti di fondazione di un edificio, le travature che formano lo scheletro di una nave, il basamento di un motore automobilistico, ecc.
Ogni oggetto realizzato con un modellatore tridimensionale è fondamentalmente un insieme di poligoni che conviene, a lavoro finito, bloccare in un gruppo.
Un gruppo può contenerne altri. Ad esempio, nel progetto di un edificio nel layer “basamento”, il gruppo “fondazioni” sarà formato da altri quattro gruppi: “pilastri”, “setti”, “plinti” e “travi”.
Il vantaggio di quest’operazione consiste nel manipolare così un unico oggetto, cosa questa che facilita spostamenti, copie e rintracciabilità dello stesso.
SketchUp permette, come si vedrà tra poco, addirittura l’ampliamento della sua già ricchissima libreria grafica con oggetti – gruppo creati dall’utente e chiamati componenti, da poter utilizzare successivamente in altri disegni.
3) Presentazione del disegno
Di fondamentale importanza è, oltre all’esecuzione del disegno, anche la presentazione di questo.
Nella maggior parte dei casi la disposizione delle viste di un disegno tecnico è regolata da specifiche normative che, puntualmente, sono riportate nelle prime pagine dei manuali di disegno. Altre volte, invece, è l’ambiente di lavoro o di studio a determinare tale disposizione.
Rispetto alle tecniche tradizionali di disegno, il principale vantaggio offerto da SketchUp è la possibilità di poter lavorare direttamente su un oggetto tridimensionale e da questo passare immediatamente alle sue viste bidimensionali: pianta, profilo destro e sinistro, prospetto e retro.
E’ possibile creare una serie di pagine “diapositiva” utilissime nella presentazione di un progetto.
Corredato da fondali, didascalie mobili, personaggi e altri accessori, l’elaborato grafico in queste pagine è visto da angolazioni diverse e, grazie ad un ulteriore funzione di animazione chiamata SlideShow, è possibile addirittura creare l’animazione di una visita guidata.
Quest’ultima può essere esportata in un video come file con estensione “.avi”.
Un’ulteriore modo per animare un elaborato grafico è offerto dalla funzione Spinview o vista rotante: quest’ultima permette di visualizzare una vista rotante, ad angolo variabile, di un oggetto. Con Spinview, però, non è possibile creare filmati.
Altre letture utili:
SketchUp: modellazione 3D e geomodellazione
Perché SketchUp ?: Manuale pratico per realizzare progetti esecutivi con SketchUp 2014
Progettazione virtuale con SketchUp
Peppino dice
Bene molto, io sono un architetto, è come te, sono per l’autodidattica, Infatti circa 15 anni fa il mio studio non lavorava più, e i collaboratori trovarono altri sbocchi. Rimasto solo è incapace di tirare una riga con il computer, mi sono studiato(letto) un manuale di Auto Cad per 3 volte, oggi mi reputo molto bravo a disegnare in 2D, Uso al max 5/10 comandi, vengo dal tecnigrafo, e applico la stessa tecnica che usavo per disegnare a mano. Farò la stessa cosa con ScketchUp.
BRAVO