Le mappe mentali per me sono state una scoperta straordinaria.
Parlo di mappe mentali, non di mappe concettuali. La differenza può sembrare sottile ma è sostanziale.
La differenza rispetto alle mappe concettuali.
La mappa mentale è un’associazione di parole ed immagini che segue flussi di pensiero e non sai in partenza quale sarà il risultato finale. È comunque una forma di organizzazione del pensiero ma è un lavoro sempre aperto a nuove associazioni, più creativo.
Le mappe concettuali strutturano concetti già pronti ed aiutano a visualizzarli meglio ma sono un’opera compiuta, un insieme di argomenti che hanno relazioni ma che si limitano a una descrizione.
La mappa concettuale è reticolare, la mappa mentale è radiale, perché parte da un’idea centrale che si dirama in rami principali e poi secondari, sviluppando l’argomento iniziale.
Per farti capire meglio pubblico qui la mappa mentale che ha dato origine a questo post:
Questa è invece la struttura che di solito caratterizza le mappe concettuali:
Il radiant thinking.
Secondo il cognitivista Tony Buzan, che si può definire l’inventore, o sarebbe meglio dire lo scopritore di questo sistema di elaborazione, le mappe mentali ricalcano la struttura neuronale del nostro cervello che produce un pensiero radiante: “radiant thinking” come lo definisce lui.
Mi accorgo ora che sto cadendo anch’io nell’errore di esporre e accumulare concetti, appesantendo così un argomento che invece ha una sua leggerezza.
Infatti c’è solo un modo per capire il potere delle mappe mentali sulla nostra mente: bisogna farle, seguendo il flusso del nostro pensiero e associando alle parole, immagini, colori e tutto ciò che può aiutare la visualizzazione di ciò che ci passa per la testa.
A cosa servono le mappe mentali.
A questo punto ti chiederai: qual è l’utilità delle mappe mentali? Possono servire al mio lavoro?
La mia risposta è sì, senza alcun dubbio.
Sono uno strumento per apprendere, progettare, pianificare, organizzare qualsiasi tipo di iniziativa, mettendo su un unico foglio la sintesi visuale di argomentazioni anche molto complesse, facendole risultare semplici ed anche meglio memorizzabili.
Bastano 30 secondi per avere sotto controllo l’equivalente di 30 minuti di appunti lineari.
Puoi rappresentare un argomento che stai studiando, organizzare la settimana di lavoro, tua e dei tuoi collaboratori, analizzare le fasi o le componenti di un progetto, fare la mappa di un sito o di un libro, un piano editoriale, strutturare un testo per una relazione o un discorso, fare presentazioni più comunicative o programmare la spesa al supermercato in relazione ai piatti che devi cucinare, facendo anche l’abbinamento dei vini.
Le mappe mentali hanno poi un potere generativo, perché tirano fuori nuove idee a cui non avevi pensato, pur rafforzando il tuo pensiero strategico, la tua visione di insieme e l’importanza dei tuoi obiettivi, cioè senza divagare, non perdendo il focus.
Insomma ti aiutano ad ottenere risultati migliori con più chiarezza e in meno tempo.
I minuti che spendi nel disegnare le tue mappe mentali ti fanno guadagnare ore, perché ti aiutano a capire ciò che va fatto ed il miglior modo di farlo.
Cosa serve per fare una mappa mentale.
Una mappa mentale si può disegnare anche a mano.
Io non l’ho mai fatto ma dovrebbe essere un esercizio utile e per chi è più dotato nel disegno potrebbe essere un modo anche più originale e creativo.
Un po’ per incapacità ed un po’ per pigrizia io preferisco i software, li sento più affini alle mie abitudini.
Appartengo alla generazione che ancora preferisce usare il computer rispetto ai device mobili, ma oggi si possono disegnare mappe mentali anche con un tablet o uno smartphone.
Esistono una quantità notevole di applicazioni, per qualsiasi dispositivo, e con l’ausilio delle memorie in cloud, come Google Drive, Dropbox e simili, i file sono sempre raggiungibili.
Ma ti voglio dare qualche consiglio.
I migliori software per fare mappe mentali gratis.
Io da un po’ di tempo uso iMindMap, che non è un programma gratuito.
A un certo punto ho fatto questa scelta perché per la mia attività le mappe mentali sono importanti.
Ho investito (non si tratta di una grande cifra) su uno strumento completo e di buona qualità, perché iMindMap è il software che più di ogni altro segue le indicazioni di Tony Buzan e la sua concezione. Ho letto i suoi libri ed ho avuto questo tipo di imprinting.
Ma se tu stai iniziando adesso, un’applicazione free può bastare ed è la scelta che onestamente mi sento di consigliare.
Se poi anche tu, come me, ti innamorerai, puoi passare in seguito dalla bici alla moto.
Parlo delle soluzioni gratuite che mi hanno convinto di più tra quelle che ho usato, e non le ho provate tutte.
FreeMind
Si tratta di un software open source, gratuito e senza alcuna limitazione. Essendo sviluppato in Java è multipiattaforma, cioè gira su tutti i sistemi operativi (Windows, Mac e Linux).
Nasce e viene sviluppato come applicazione desktop, anche se c’è un FreeMind Viewer per dispositivi mobili, che però ha funzionalità limitate.
Usandolo da computer risulta abbastanza ricco di funzionalità e dà buone possibilità di esportazione in vari formati.
Il suo formato, essendo tra i primi software di Mind Mapping, viene importato da molte applicazioni, sia desktop che mobile.
XMind
Applicazione che si può scaricare gratis, sia su desktop, sia su mobile.
C’è anche una versione a pagamento che aggiunge altre funzionalità.
La versione gratuita in fase di stampa su un angolo del foglio mantiene il logo di XMind, che può essere rimosso in due modi.
Quello più regolare è acquistando l’applicazione a pagamento.
Poi c’è un altro stratagemma: disegnando nell’angolo in alto a destra qualcosa che può essere cancellato, la marchiatura del foglio in fase di stampa sarà sovrapposta a questo.
Si può tagliare così con un programma di grafica (consiglio Krita o Gimp) questa parte del foglio che non serve ed avere una stampa pulita.
Per me XMind ha però altri due elementi a suo favore:
- ha un buon corredo grafico con un’ampia scelta di icone e sticker che danno alle mappe un aspetto più gradevole;
- Le applicazioni desktop e mobile si interscambiano molto bene e consentono di lavorare sugli stessi file da più dispositivi.
Coogle
Coogle non ha bisogno di essere scaricato perché è un’applicazione online, perfettamente integrata a Google Drive.
Si può considerare un’estensione delle Google Apps e puoi accedere al tuo profilo facendo il login con l’account Gmail.
Lo strumento è completo anche mantenendo il profilo gratuito ma non puoi realizzare più di un certo numero di mappe e questa è una limitazione non da poco.
Quale scegliere? Il miglior modo per decidere è provarli. Buon divertimento!
Se poi ne vuoi suggerire altri che hai sperimentato, lo puoi fare nello spazio sotto riservato ai commenti. Sarà un contributo gradito.
Intanto un consiglio di lettura: