Recentemente il Geoportale Nazionale con il progetto Geoportale in Comune ha rivolto attenzione anche ai Comuni.
La logica è quella di una maggiore integrazione e di una più efficace interoperabilità tra tutti gli enti in possesso di dati territoriali.
Sommario
Cos’è il Geoportale Nazionale?
Chiunque faccia uso di tecnologie GIS ha bisogno di reperire i dati geografici che gli servono e questi devono essere affidabili.
Il Geoportale Nazionale sui dati italiani in questo senso costituisce il riferimento principale.
Esso è nato su iniziativa del Ministero dell’Ambiente in attuazione della Direttiva europea INSPIRE, entrata in vigore nel 2007 e che avrà piena applicazione nel 2021.
La Direttiva INSPIRE si ispira a 5 principi:
1. Gestione più efficiente – i dati vanno raccolti una sola volta e gestiti laddove ciò può essere fatto in maniera più efficiente;
2. Interoperabilità – deve essere possibile combinare i dati provenienti da differenti fonti e condividerli tra più utenti ed applicazioni;
3. Condivisione – deve essere possibile la condivisione di informazioni raccolte dai diversi livelli di governo;
4. Abbondanza e fruibilità – l’informazione geografica necessaria per il buon governo deve esistere ed essere realmente accessibile a condizioni che non ne limitino il possibile uso;
5. Reperibilità ed accesso – deve essere facile individuare quale informazione geografica è disponibile, valutarne l’utilità per i propri scopi e le condizioni secondo cui è possibile ottenerla ed usarla.
Servizi di rete
Attraverso i servizi di rete WMS per la consultazione e WFS (dati vettoriali) e WCS (dati raster) per lo scaricamento è possibile ottenere geodati di un ampio catalogo tra cui ortofoto, la cartografia IGM, quella delle Regioni, e i dati territoriali tematici prodotti da altri enti.
Il catalogo dei metadati è consultabile anche restringendo il campo a una precisa zona geografica.
Se si fa la ricerca su un singolo Comune, per esempio, si ottiene l’elenco di tutti geodati disponibili e ce ne sono a centinaia.
Questo consente di realizzare analisi territoriali anche complesse di qualsiasi zona italiana, utilizzando strati geografici tematici sovrapponibili ai temi cartografici di base.
Esperienze sui dati comunali
Dal momento che anche i Comuni ed altri enti producono dati e carte territoriali nella loro attività amministrativa e di pianificazione, il passo successivo è ampliare la base dei dati a ciò che proviene da questi enti, ma non è un’operazione facile.
Per questo nel 2016 è partito un progetto pilota su un’area che presenta una certa complessità come quella dell’Area Metropolitana di Roma.
Si tratta di un’area con più di 4 milioni di abitanti, che coinvolge 121 Comuni di dimensioni e caratteristiche diverse (si va dalla montagna, alla collina, al mare), 2 Autorità di Bacino e 86 tra parchi ed aree protette.
La scelta di operare su scala “pilota” è nata dalla volontà di fornire, nel breve periodo, una dimostrazione applicativa di un processo di interoperabilità e interscambio dati tra amministrazione locale e amministrazione centrale.

Nel 2017, in continuità con il lavoro avviato il progetto “Geoportale in Comune” è stato riproposto sulla Città Metropolitana di Venezia (44 Comuni).
Al momento non è noto come si procederà per il coinvolgimento degli oltre 8.000 Comuni presenti sul territorio nazionale.
Certamente è questo l’obiettivo finale, un obiettivo ambizioso.
Infatti non c’è nessuno che certifica che i dati gis corrispomdono alle risultanze degli strumenti urbanistici.