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I migliori 3 software gratuiti per computi metrici

32 commenti

software computi gratuiti

Fare computi metrici e contabilizzare le opere nelle varie fasi, dalla progettazione alla fine dei lavori, è una competenza fondamentale, che tu sia geometra, ingegnere, architetto o attività simili.
La scelta di un buon software per computi metrici è perciò importante.
Oggi ce ne sono ottimi, anche gratuiti.
Ti indico quelli che secondo me sono i migliori.

LeenO

leenoLeenO a differenza di altri è un software libero, open source e non proprietario, e per questo merita la precedenza nel mio elenco.
Si appoggia su LibreOffice, uno dei progetti di maggior successo nel panorama free software.

Non lavora su un database ma su fogli di calcolo Calc (l’equivalente del più noto Microsoft Excel) con il vantaggio di avere sempre sott’occhio il risultato finale, anche in termini di layout.

LeenO era prima conosciuto con il nome di Ultimus.
Dopo la morte avvenuta nel 2013 del suo ideatore Bartolomeo Aimar, detto Lino, ha preso il nuovo nome.

Negli ultimi anni il progetto è cresciuto per l’impegno profuso da Giuseppe Vizziello, che ha ereditato questa responsabilità.

Sul sito ufficiale di Leeno, oltre alla possibilità di scaricare il programma, potete trovare un blog con notizie sugli aggiornamenti, prezziari e listini delle Regioni e di altri enti ed un forum per aiutare gli utenti ad usare il software.

Per chi ha dimestichezza con i fogli di calcolo è la soluzione ideale, programma leggero, agile e dotato di funzionalità che non tutti gli altri offrono.
In ogni caso da provare.

Primus DCF

primus dcfPrimus DCF è il software gratuito per i computi metrici proposto dalla ACCA, software house italiana molto nota tra i tecnici e che è sempre garanzia di qualità, essendo leader da anni in questo specifico settore.

Primus DCF è un programma entry level rispetto a una suite di prodotti più avanzati.

È il software più usato in Italia e per questo costituisce uno standard per lo scambio dei file.

È un programma che almeno nella sua versione gratuita bisogna avere ed è la scelta ideale per chi vuole poi integrare l’attività di contabilità con altri software CAD, BIM o relativi a capitolati, cronoprogrammi, sicurezza ed altri documenti tecnici.

L’inserimento delle voci di computo avviene progressivamente facendo riferimento a prezziari compatibili con Primus, comunque messi a disposizione gratuitamente.

primus dcfSi possono determinare categorie, capitoli e tutto ciò che rende ordinato e bel leggibile un computo metrico.
Il layout finale dei documenti è nello stile ACCA, sempre molto chiaro e professionale.

Blumatica Pitagora

pitagora blumaticaPitagora è il software gratuito per computi e molto altro, dell’azienda Blumatica, azienda italiana che produce software per l’edilizia e la sicurezza.

Blumatica al pari di ACCA propone molti altri buoni software tra cui alcuni anche gratuiti per cui Pitagora può essere usato all’interno di una suite dedicata a varie necessità professionali con un campionario molto ampio.

Pitagora non si limita alla redazione dei computi ma offre molto di più.
Nel video che segue le caratteristiche del programma sono spiegate molto bene.

Non è il caso di aggiungere altro. Ottimo software.


Altri software

Vale comunque la pena citare altri due ottimi software gratuiti per il computo metrico come Excellent di STR e Concant LT di DIGICORP.

Forse per voi questi sono migliori di quelli che ho scelto io. Ognuno ha i suoi criteri di valutazione e sono tutti rispettabili.

Trattandosi in ogni caso di programmi gratuiti per chi deve scegliere la cosa migliore è provarli.

Voi quale usate? Ne conoscete altri?
Scrivetelo sotto nei commenti.

I migliori siti per scaricare blocchi CAD gratis

10 commenti

blocchi cad gratis

Perché è importante avere una libreria personale di blocchi CAD

Avere una collezione di blocchi è essenziale per qualsiasi disegnatore CAD e per fortuna esistono molti siti per scaricare gratis o a prezzi accessibili disegni di ogni tipo.

In questo post farò riferimento ai blocchi in formato dwg, il tipo di file standard di AutoCAD e di tutti i software CAD che lo imitano, tra cui nanoCAD e molti altri che sarebbe lungo elencare.

Ho riservato un’attenzione particolare al disegno in 2D cioè a quei blocchi che contribuiscono al buon disegno tecnico nei termini canonici di piante, sezioni e prospetti, non trascurando del tutto il 3D.

La precisazione è dovuta perché online si trovano altre risorse CAD di grande valore ma che fanno riferimento ad altri software e ad altre modalità di disegno, prevalentemente 3D.
Si pensi alla gran quantità di materiale che si trova per SketchUp, tanto per fare un esempio o al nuovo mondo delle applicazioni BIM.

Ho selezionato quelli che secondo me sono i migliori siti web per scaricare blocchi dwg:

Archweb.it
archweb

Credo che si tratti del miglior sito con una quantità notevole di file dwg di ottima qualità, sia in 2D sia in 3D.

Sono migliaia di disegni suddivisi in categorie ben identificabili e parlare di Archweb come di un sito per scaricare blocchi risulta persino riduttivo.

Ci sono particolari costruttivi e veri e propri progetti, oltre che una serie di informazioni utili per progettisti di vario tipo.

Ottime le anteprime che si possono vedere su schermo prima del download.

Se poi si vuole avere ancora di più al prezzo di 140 euro è possibile acquistare un DVD che contiene più di 12000 disegni 2D e più di 3000 disegni 3D, con molti progetti completi di buona qualità.

C’è anche la possibilità di fare il download di architetture famose ma non gratuitamente.

Oppo.it
oppo blocchi cad

Pagine web con un’ampia libreria di disegni e blocchi gratuiti, prevalentemente sugli impianti idraulici, materia su cui è specializzata l’azienda proprietaria del sito.

BlocchiAutocad.it
blocchiautocad

Il sito è organizzato come un blog con un numero consistente di post che individuano le varie categorie di blocchi da scaricare.

Sono presenti anche alcuni retini o patterns da inserire nei disegni 2D.

Le risorse CAD della community di openoikos
forum-openoikos

Sul nostro forum c’è una sezione specifica che rimanda anche ad altri link e che ti invito a visitare.

Per estendere le possibilità della nostra community ti invito ad aggiungere eventuali altri link sul forum o qui sotto, tra i commenti a questo post.
Buon download a tutti.

I migliori video tutorial gratuiti su AutoCAD

9 commenti

video tutorial autocad

I video tutorial su AutoCAD per imparare in fretta

Online si trovano gratuitamente molti video tutorial su AutoCAD, sia in formato testo sia in formato video ma spesso la qualità delle lezioni lascia a desiderare, soprattutto se si tratta di video corsi.

Non c’è solo un problema di scarsa qualità visiva o sonora.

Spesso chi realizza i tutorial, pur essendo un buon utente del software, non riesce ad insegnarlo perché non c’è una impostazione del training congruente e ben pianificata ma è un susseguirsi di episodi concettualmente diversi e scollegati tra loro.

Ciò per chi segue, soprattutto se si tratta di principianti, determina una situazione di disagio, di confusione mentale, che porta ad attribuire a se stessi la responsabilità di un mancato apprendimento oppure induce in alcuni errori che poi diventano dei vizi nell’uso quotidiano del CAD, abitudini sbagliate da cui poi è difficile liberarsi.

Perché in un blog come questo vi parlo di AutoCAD?

Per una ragione molto semplice che viene incontro alle esigenze di molti utenti del sito e della community: i CAD che usano il formato DWG come nanoCAD, DraftSight ed altri funzionano sostanzialmente come AutoCAD per cui imparare ad usare quest’ultimo è utile per apprendere l’uso anche di questi.

Non solo, aiuta anche a dare un giudizio sui CAD gratuiti o a basso costo che ad AutoCAD si rifanno perché consente di fare una comparazione delle caratteristiche di ogni singolo programma.

Perciò penso che conoscere il padre aiuta a capire meglio i figli.

Per imparare l’uso di un software i video tutorial sono lo strumento migliore, quello con cui si apprende più velocemente, ottimizzando i tempi.
AutoCAD è un software sconfinato che non si finisce mai di conoscere perciò nessun video corso è esaustivo.

In questo post voglio soltanto indicarti i video tutorial migliori, quelli che ti consentono di partire o di procedere con il piede giusto, in modo appropriato, senza improvvisare.

Parlo di risorse online gratuite.
Esistono anche ottimi corsi a pagamento ma non parlo di questi.
Si tratta semplicemente di due canali YouTube, ai quali vale la pena anche iscriversi per seguire gli sviluppi futuri:

DottorCAD

video tutorial autocad

Il DottorCAD è a mio avviso il miglior comunicatore della materia.

Con uno stile ironico, essenziale e “giovane” riesce a spiegare in modo semplice e pratico tutti i concetti e le sequenze di comandi che portano l’utente ad essere operativo in breve tempo.

DottorCAD è un vero youtuber, appartiene a quella generazione, ne conosce il ritmo ed il linguaggio, ed allo stesso tempo è estremamente competente.

Si sente che è un utente avanzato, abituato a lavorare anche con altri nella realtà di ogni giorno.  

Usa sempre la terminologia giusta e ha il raro dono della sintesi non tralasciando niente di ciò che è importante.

Insomma un tipo sveglio, una persona simpatica, mai saccente ma dotato dell’umiltà delle persone intelligenti e con una grande passione per ciò che (gratuitamente!) insegna.

I video di DottorCAD non superano mai i 15 minuti e sono sempre aperti e chiusi da una ripresa live del protagonista.

Questo format dipende dal fatto che il canale è cresciuto nel tempo con il susseguirsi dei vari tutorial.

Il primo video è stato postato nel febbraio del 2013 per cui il canale al momento è il risultato di un lavoro di 4 anni che seppur fatto nel tempo libero risulta molto “professionale”.

Se vai alla pagina delle Playlist trovi più video corsi con la seguente sequenza temporale:

  1. Corso Base di AutoCAD (16 video);
  2. Disegniamo Insieme (5 video);
  3. Corso di AutoCAD 3D (10 video);
  4. Pillole di CAD (2 video);
  5. Corso Avanzato di AutoCAD (1 video … per ora)

C’è molto da imparare. Io ti consiglio di partire da qui (anche se non sei un principiante):

Filippo Sicuranza

video tutorila autocadFilippo Sicuranza è un docente universitario.

Se non ho capito male insegna Disegno Architettonico Digitale per il corso di laurea di Ingegneria Edile – Architettura dell’Università dell’Aquila (prima) e Disegno Automatico ad Ascoli Piceno (poi).

Si tratta di un giovane professore che ha messo online, su un canale YouTube, le lezioni tenute nelle aule universitarie.
Nonostante le condizioni di registrazione, molto live, la qualità tecnica dei video è buona e godibile, visivamente e in termini audio.

Dalle lezioni emerge indubbiamente conoscenza della materia e capacità di insegnamento e di comunicazione.
Infatti i video si seguono molto bene, senza eccessiva fatica.

In questo caso, sia da un punto di vista culturale sia per l’ampiezza degli argomenti, c’è indubbiamente qualcosa in più.
Si tratta di tutorial di livello superiore a quello di molti corsi a pagamento.

I video hanno una durata variabile che va dai 20 minuti a quasi 2 ore, che ricalca le lezioni tenute in aula.
Solo il corso di AutoCAD 2D sviluppa più di 12 ore di lezioni registrate.

Sul canale YouTube oltre ad AutoCAD ci sono tutorial su Rhino, 3D Studio Max, Photoshop, un corso di Geometria Descrittiva ed altre cose.

Su AutoCAD ci sono due video corsi:

  1. Lezioni AutoCAD 2D (11 video);
  2. Lezioni AutoCAD 3D (5 video).

Naturalmente conviene partire da qui:

Per quanto mi riguarda devo ringraziare entrambi.
Essendo un autodidatta mi hanno regalato la possibilità di seguire un corso strutturato che mi ha portato a verificare ed in qualche caso ad ampliare le mie conoscenze.
C’è sempre da imparare, credimi.
Tu cosa ne pensi?

Imparare il 3D con SketchUp: toolbars e comandi basilari

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sketchup tutorial

Benvenuti al nostro appuntamento con i tutorials di 3D con SketchUp.

Questa volta ci occuperemo di collocare le barre degli strumenti che ci servono realmente e dei comandi basilari per cominciare a gestire la visualizzazione dell’area di lavoro.

Appartengo a quella brutta categoria di disegnatori che è ancora testardamente convinta che un’area di lavoro libera da toolbars inutili sia meglio!
Non sono le toolbars che impressionano i vostri clienti ma quanto riuscite a disegnare realmente.

Chi ha installato recentemente il programma avrà notato che esso propone una serie di templates (modelli) con dei presets (impostazioni) relativi alla vista e alle unità di misura.
I meno esperti si saranno ritrovati con la barra “Per cominciare” che serve veramente a poco e con una scala in pollici.

Per ottenere una bella area di lavoro, potente e senza troppi comandi strani, dovete andare subito nel menù “Visualizza” e nel sotto menù “Barre degli strumenti” e da qui scegliere, in ordine alfabetico: “Google”; “Layer”; “Set grande di strumenti”; “Standard”; “Stili”; “Viste”. Ecco tutto qua!

toolbars sketchup

Con queste sole 6 toolbars avrete tanto spazio sull’area di lavoro e potete gestire un modello molto complesso senza problemi.

Prendere confidenza con questi comandi risulta particolarmente vantaggioso quando si è alle prese con modelli molto estesi e composti da molti gruppi nidificati.
Se si ha la necessità di stampare un disegno nelle sue viste principali, piante, profili, prospetti, ecc. saper scegliere la vista giusta può fare la differenza.

Si tenga presente che i pulsanti dei comandi non compaiono tutti sulla stessa barra pur agendo sull’area di lavoro.
SketchUp offre due diversi tipi di comando per gestire la visualizzazione dell’area di lavoro:

– STATICI, che richiedono per la loro attivazione solo un click e offrono una vista standardizzata del disegno (ad es. la vista dall’alto, il prospetto, ecc.).
Sono contenuti nella barra degli strumenti Views (Viste).

– DINAMICI, che dipendono dagli spostamenti fatti col mouse, o con periferiche analoghe, dall’utente.
Attraverso di essi è possibile sia gestire completamente lo sviluppo del disegno in maniera tridimensionale, sia esplorare il disegno stesso.
Le toolbars Camera (Telecamera) e Walkthrough (Attraversare) contengono i comandi dinamico-esplorativi.
Nella tabella sotto ho realizzato un breve prospetto riassuntivo di tutte e tre le toolbars circa l’uso e la funzione dei relativi comandi.

tabella comandi sketchup

Prossimamente torneremo a parlare nuovamente, e in maniera più approfondita, di questi comandi e degli stratagemmi per il loro totale impiego.

Conviene spendere ancora qualche parola circa la terna di assi cartesiani ortogonali X, Y, Z.
Come si può notare, nella figura sotto è disegnata una riproduzione 3D dell’icona dei comandi di Views e cioè una casetta.

assi sketchup

Il posizionamento di un suo punto con l’origine degli assi permette di esaminare la loro disposizione particolare in base al comando digitato.

Altre letture utili:
SketchUp: modellazione 3D e geomodellazione
Perché SketchUp ?: Manuale pratico per realizzare progetti esecutivi con SketchUp 2014
Progettazione virtuale con SketchUp

Imparare il 3D con SketchUp: l’area di lavoro principale

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schermo sketchup

schermo sketchup

La finestra principale di SketchUp, come si vede nella figura, è composta nella sua parte superiore dalla barra del titolo (1): in essa compare oltre ai classici comandi Microsoft (Riduci a icona, Ripristino in basso\in alto e Chiudi), il nome del file attribuito dall’utente solo dopo il primo salvataggio.

Subito sotto è collocata la barra dei menù (2) che è composta da voci e sottovoci che permettono una manipolazione completa del modello, la configurazione del programma, le varie modalità di visualizzazione, l’accesso a particolari strumenti o a plugins di cui vi parlerò dettagliatamente in seguito.

L’area di lavoro del programma è perimetrata, nella parte superiore e sul lato sinistro, da due fasce “magnetiche” (3) su cui è possibile agganciare, orizzontalmente e verticalmente, le toolbars (barre degli strumenti).

Sulla parte inferiore è collocata la barra delle istruzioni (6).
Attraverso di essa l’utente ottiene, guardandone l’estremità sinistra, le istruzioni d’uso per ogni strumento selezionato.

Poi c’è una casella di dialogo (7) denominata VCB (Value Control Box, Casella di controllo dimensioni), con cui l’utente imposta o acquisisce misure di linee, il numero di lati di un poligono, il raggio di una circonferenza, ecc.

Per default, in un nuovo file, il programma presenta l’area di lavoro con la vista in Pianta; il nome della vista (4) viene riportato in alto a sinistra, viene mostrata la vista in pianta e il centro dello schermo (5) indica l’origine della terna di assi cartesiani ortogonali X, Y e Z, ciascuno dei quali è contraddistinto da un colore (X = rosso, Y = blu, Z = verde).
Gli assi offrono, soprattutto agli utenti meno esperti, un riferimento costante durante la stesura del disegno.

Tutti gli strumenti grafici del programma, come si potrà constatare in seguito, durante il loro utilizzo sfruttano, in modi diversi, i riferimenti cartesiani colorati, per informare l’utente circa la direzione o il piano scelti: alcuni visualizzano una linea tratteggiata che assume, in virtù dello spostamento effettuato, il colore dell’asse cartesiano di competenza; altri impiegano colore e forma del puntatore per il medesimo scopo.

Devo fare assolutamente una precisazione: la finestra che vedete in questa pagina, in termini di barre degli strumenti e loro disposizione, è quella che nel corso di tanti anni di lavoro con questo programma mi ha semplificato tantissimo la vita!
Personalmente ritengo che non sia il caso di appesantire l’area di lavoro di barre inutili o che non servono assolutamente per determinati tipi di lavoro.
Mi dite cosa se ne fa un disegnatore meccanico industriale dei comandi “sabbiera” per la modellazione dei terreni?
Anche se state sviluppando un lavoro grafico per l’edilizia e avete un super computer vi conviene sempre mantenere l’area di lavoro e le fasce magnetiche libere da inutili aggiunte.

Per cominciare a prendere confidenza col software fate così: andate nel menù “Visualizza” e scegliete l’item “Barre degli strumenti” aggiungendo il segno di spunta ad una barra per volta ed esplorate le funzionalità provando a pasticciare qualcosa sullo schermo… Fatelo tranquillamente e ricordate che questo è il modo migliore per imparare.

La BIM è lo standard del futuro

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IFC nanocad plus

La BIM è il nuovo paradigma della progettazione non solo edile. Uno standard che ben presto cancellerà la visione del progettista “isolato” per far posto al concetto di Team.

DrawingIl nostro Paese deve svecchiarsi se vuole realmente uscire dalla crisi.
Per farlo deve avere i coraggio di scommettere sulle innovazioni tecnologiche e sulla cultura e cambiare radicalmente certi modi di pensare e di concepire il mondo del lavoro.
Volenti o nolenti l’era digitale, non meno della Rivoluzione industriale, ha sconvolto profondamente la produzione industriale prima, tagliando tanti posti di lavoro con l’automazione da una parte e creando nuove figure professionali dall’altra; poi è toccato al mondo dell’ufficio e adesso, sempre più prepotentemente, anche quello della progettazione.
I vantaggi offerti da certe nuove filosofie aziendali, in cui il progettista non lavora più da solo ma che interagisce in tempo reale con altri professionisti, è una realtà che all’estero è diventata uno standard vero e proprio.

La progettazione strutturata o Building Information Modeling (BIM) permette di realizzare progettazioni intelligenti riducendo errori e costi legati a revisioni, riunioni, sopralluoghi in cantiere e tanti altri grattacapi legati alla progettazione stand alone tradizionale.
La BIM non è solo una famiglia di software è una vera e propria organizzazione del lavoro di studio e di cantiere.

Sul nostro sito comunitario, da qualche mese, ho inserito la sezione BIM e ho deciso di partire dalle basi di questo nuovo concetto progettuale traducendo delle dispense della California State University, in cui non compaiono riferimenti all’uso di un particolare programma ma mirano, piuttosto, alla realizzazione di una forma mentis per i team progettuali.
Si parte dall’individuazione dei target principali che saranno oggetto dei compiti BIM per ogni livello di progettazione (architettonica, ingegneristica, impiantistica, ecc.) attraverso delle schede e per ogni settore si individua un responsabile per la progettazione e la realizzazione.

Successivamente si determina una scala delle priorità esecutive attraverso dei diagrammi di flusso che serviranno anche per lo scambio dei dati tra i vari professionisti (progettisti ed esecutori) impegnati nel cantiere.
La fase di studio preliminare svolto attraverso schede di raccolta dati, questionari, diagrammi ecc., faciliterà enormemente la messa in atto del progetto vero e proprio, riducendo al minimo il margine di errori e le sforature sul budget imposto dalla committenza.

BIM_Illustration

Se corredato correttamente con tutti i dati di fabbricazione, commenti e risultati finali, questo materiale allegato ai file BIM servirà, inoltre, anche come modello per altri lavori futuri del team.
Per attuare una buona progettazione BIM è necessario avere, quindi, una visione moderna del cantiere e dello studio investendo in attrezzature all’avanguardia che permettono di digitalizzare i dati a partire dal rilievo dell’area d’intervento per poi trasmetterli a chi avrà il compito di elaborarli per il progetto.

Lo stesso studio deve avere un’architettura hardware potente, basata su workstation e LAN ultraveloci per incrociare il lavoro dei vari progettisti.
Per chi comincia adesso conviene fare pratica presso uno studio in cui già si lavora con la BIM o, comunque, fare pratica con altri progettisti su piccoli cantieri di facile gestione.

La BIM si presta molto anche per il recupero edile di vecchi manufatti e diventa allettante anche per l’amministrazione condominiale dello stabile dal momento che la documentazione prodotta, unitamente al file BIM, costituiscono un vero e proprio registro manutentivo dello stabile su cui pianificare gli interventi e eventuali adeguamenti normativi, controllando anche le spese di esecuzione.

Riuscirà il mondo dell’open source e del software free a ritagliarsi un ruolo importante dentro queste dinamiche?

Imparare il 3D con SketchUp: storia e concetti basilari

1 commento

sketchup logo

Con questo articolo, che riprende quanto già pubblicato su CADZINE, magazine per la divulgazione del CAD, Salvio Giglio diventa un autore anche di questo blog.
Lo ringraziamo per questo e per tutto ciò che farà.

SketchUp, per chi non lo conosce ancora, è un potente programma di grafica CAD per la modellazione tridimensionale presente sul mercato sia nella versionsketchup logoe Free che in quella Pro.
E’ un programma che funziona sull’applicazione della grafica vettoriale applicata al CAD per cui è di estrema leggerezza anche se si modellano oggetti molto complessi.
Partiamo subito dal nome del programma e traduciamo il primo termine (sketch) che incontriamo.
Esso viene dall’inglese e può essere tradotto sia come sostantivo (abbozzo, bozzetto, scenetta, schizzo) che come verbo (abbozzare, schizzare, tratteggiare).
Il secondo termine (up) è abbastanza conosciuto anche da noi e significa “alzare”, “in alto”, “sopra”…
In definitiva, si intuisce che con la parola SketchUp gli autori volevano intendere “tirare su un bozzetto”….

schell e esch
Brad Schell e Joe Esch

BREVE NOTA STORICA

La nascita.
I padri di SketchUp sono due statunitensi: l’ingegnere civile Brad Schell e l’informatico Joe Esch che riescono realizzare un modellatore 3D molto leggero, potente e con un’interfaccia grafica essenziale.

Nel 1999 fondano una start up, la @Last Software, per lo sviluppo di programmi, in Colorado a Boulder tra cui il progetto SketchUp e altri software per l’ingegneria.

google sketchupIl passaggio a Google e le relative versioni.

Google ha acquisito @ Last Software il 14 marzo 2006, dopo che la software house pubblicò un plugin di SketchUp per Google Earth.
Il 9 gennaio 2007, SketchUp 6 è rilasciato, con nuovi sets di strumenti (come, ad esempio, il comando di estrusione su percorsi misti “Follow Me” che consente la modellazione di forme curve e carenature) nonché una versione beta di LayOut.
LayOut comprende strumenti vettoriali 2D che lo rendono simile ad un software CAD tradizionale.
Le funzionalità per l’impaginazione e la presentazione di progetti pensate per LayOut sono destinate ai professionisti e facilitano la preparazione di presentazioni senza dover passare per un programma di terze parti.
Il 17 novembre 2008 è rilasciato SketchUp 7, con ulteriori miglioramenti e l’integrazione di un browser componenti in grado di caricare, oltre a quelli forniti di default con l’installazione, anche quelli creati da altri utenti di SketchUp e presenti nella Google 3D Warehouse.
In questa versione è presente anche LayOut 2, e migliorano le prestazioni dei componenti dinamici e le prestazioni dell’API per il linguaggio Ruby, che consente agli utenti più esperti di produrre delle funzionalità aggiuntive per SketchUp (un po’ come accade per le macro create in Word con VBA).
Il 1° settembre 2010 è rilasciato Sket-chUp 8.
La principale novità è la geolocalizzazione di un modello attraverso Google Maps e i miglioramenti di resa fotografica ad esso associati.
In questo modo Google Earth è ancora più integrato con SketchUp.

Il passaggio a Trimble.

Sul finire del 2011 SketchUp viene acquistato dalla Trimble, una multinazionale che si occupa di tantissime attività (dal software ingegneristico alla ricerca petrolifera).
Il 2 maggio del 2013 viene rilasciata la versione MAKE, completamente riveduta e corretta molto stabile e potentemente connessa al web sia per l’interscambio di modelli con la galleria 3D che con Google Earth.
La versione MAKE 2014 viene distribuita agli inizi di gennaio 2014 e include anche un nuovo set per il disegno degli archi molto pratico e la finestra dedicata agli stili si arricchisce di ulteriori template.
Il software ha ora acquisito una stabilità quasi totale supportando modellazioni di oggetti molto complessi formati da centinaia di gruppi e componenti con un impegno delle risorse hardware molto contenuto.

CONCETTI BASILARI PER IL DISEGNO SU SKETCHUP

Fasi preliminari per lo sviluppo di un disegno.
Qualunque sia il campo di competenza dell’utente, è consigliabile organizzare il proprio lavoro in una sequenza di fasi che eviteranno operazioni noiose e ripetitive, errori, perdite di tempo e altri inconvenienti, lasciando così pieno spazio all’ideazione e alla progettualità.
1) Preferenze
Prima di mettersi a disegnare è necessario personalizzare il programma per le proprie esigenze.
Due finestre di dialogo consentono agevolmente di preimpostare unità di misura, fondali, colori, ecc.
layer sketchup2) Layers e gruppi.
Analogamente a quanto accade nel disegno tecnico tradizionale, è possibile suddividere la rappresentazione di un oggetto complesso in più tavole sovrapponibili che, nei programmi di grafica, sono definiti layers o livelli.
Ciò permette di distribuire le varie parti da cui tale oggetto è composto su livelli diversi e in gruppi, in modo da alleggerire l’elaborato grafico e il computer sia nella visualizzazione su schermo, sia nella stampa.
Stabilita la gerarchia di rappresentazione, si parte dal primo layer che sarà composto di un certo numero di particolari grafici che, nel loro insieme, fanno parte di una stessa famiglia: i plinti di fondazione di un edificio, le travature che formano lo scheletro di una nave, il basamento di un motore automobilistico, ecc.
Ogni oggetto realizzato con un modellatore tridimensionale è fondamentalmente un insieme di poligoni che conviene, a lavoro finito, bloccare in un gruppo.
Un gruppo può contenerne altri. Ad esempio, nel progetto di un edificio nel layer “basamento”, il gruppo “fondazioni” sarà formato da altri quattro gruppi: “pilastri”, “setti”, “plinti” e “travi”.
Il vantaggio di quest’operazione consiste nel manipolare così un unico oggetto, cosa questa che facilita spostamenti, copie e rintracciabilità dello stesso.
SketchUp permette, come si vedrà tra poco, addirittura l’ampliamento della sua già ricchissima libreria grafica con oggetti – gruppo creati dall’utente e chiamati componenti, da poter utilizzare successivamente in altri disegni.

visual sketchup3) Presentazione del disegno
Di fondamentale importanza è, oltre all’esecuzione del disegno, anche la presentazione di questo.
Nella maggior parte dei casi la disposizione delle viste di un disegno tecnico è regolata da specifiche normative che, puntualmente, sono riportate nelle prime pagine dei manuali di disegno. Altre volte, invece, è l’ambiente di lavoro o di studio a determinare tale disposizione.
Rispetto alle tecniche tradizionali di disegno, il principale vantaggio offerto da SketchUp è la possibilità di poter lavorare direttamente su un oggetto tridimensionale e da questo passare immediatamente alle sue viste bidimensionali: pianta, profilo destro e sinistro, prospetto e retro.
E’ possibile creare una serie di pagine “diapositiva” utilissime nella presentazione di un progetto.
Corredato da fondali, didascalie mobili, personaggi e altri accessori, l’elaborato grafico in queste pagine è visto da angolazioni diverse e, grazie ad un ulteriore funzione di animazione chiamata SlideShow, è possibile addirittura creare l’animazione di una visita guidata.
Quest’ultima può essere esportata in un video come file con estensione “.avi”.
Un’ulteriore modo per animare un elaborato grafico è offerto dalla funzione Spinview o vista rotante: quest’ultima permette di visualizzare una vista rotante, ad angolo variabile, di un oggetto. Con Spinview, però, non è possibile creare filmati.

Altre letture utili:
SketchUp: modellazione 3D e geomodellazione
Perché SketchUp ?: Manuale pratico per realizzare progetti esecutivi con SketchUp 2014
Progettazione virtuale con SketchUp

I 3 migliori CAD Android a confronto

7 commenti

autocad 360

android-cad-appsOggi è possibile avere un software CAD anche su dispositivi mobili Android, tablet o smartphone, e portarsi dietro i propri file DWG, per visualizzarli, editarli e condividerli con altri in tempo reale, dovunque siamo.

Indubbiamente si tratta di una grande comodità, un’abitudine che si sta sempre più diffondendo tra gli utenti CAD.

Ho deciso di mettere a confronto i 3 CAD Android che a me sembrano più validi tra quelli che gestiscono i file DWG, il formato nativo di AutoCAD che è lo standard più largamente diffuso.

Le tre app Android che ho scelto sono AutoCAD 360, GstarCAD MC e ZWCAD Touch e ad ognuna di queste corrisponde un software desktop con il quale preferenzialmente si interfacciano.

Dico “preferenzialmente” perché l’adozione del formato DWG di fatto rende possibile senza alcun problema la completa gestione di file di questo tipo per tutte e tre le applicazioni, risultando su questo praticamente intercambiabili.

Anche file creati con  CAD come DraftSight, nanoCAD o altri possono essere tranquillamente aperti e gestiti da queste applicazioni.

Ma vediamoli uno per uno.

autocad 360AutoCAD 360

 

Autodesk è stata tra i primi a dotarsi di un’applicazione mobile. Questa app è infatti l’evoluzione di AutoCAD WS, già ottima applicazione (a giudizio di alcuni persino migliore di questa).

AutoCAD 360 c’è in due versioni, quella free, gratuita e quella PRO, in abbonamento, con un costo annuale che va da 49.99 a 99.99 dollari.

Le differenze sono riportate nella seguente tabella:

autocad360pro-prezzi

Come si vede la versione free ha alcune limitazioni relative alla memoria sia per le capacità di archiviazione che per le dimensioni dei file, consente l’apertura online (anche da Dropbox) dei file, la visualizzazione dei disegni ed alcune (poche per la verità) possibilità di editazione.

Offline risultano apribili solo i disegni precedentemente visualizzati, per cui un disegno caricato sul dispositivo la prima volta risulta disponibile solo se si è connessi. Questa è una limitazione piuttosto fastidiosa e di cui non si capisce la logica.

L’interfaccia risulta molto elegante, con in basso le icone che attivano i comandi di disegno, misurazione, annotazione, gestione layer, visualizzazione, gestione layout, selezione colori, geolocalizzazione, impostazione unità e schermo intero. 

screen-autocad360

In alto, sulla sinistra si richiama il menu che consente la connessione, l’accesso alle community e i commenti, sulla destra un’icona per l’aggiunta di post e un’altra per la condivisione e la stampa. Molte di queste funzioni non sono attivabili se il dispositivo è offline.

La versione free perciò ha caratteristiche di poco superiori a quelle di un semplice visualizzatore, caratteristiche pienamente presenti nella versione PRO, la quale però a mio avviso ha un costo di abbonamento eccessivo per un’app mobile.

Sulla politica dei prezzi Autodesk ancora una volta non si smentisce.

gstarcad mcGstarCAD MC

 

Anche questa applicazione presenta una versione free gratuita e una versione PRO, che però ha un costo accessibile, cioè 7,43 euro.

L’interfaccia ha un’impostazione simile ad AutoCAD 360, con un numero minore di icone ma con l’attivazione più o meno degli stessi comandi.

screen_gstarcadmc

La versione free apre, visualizza e salva i file DWG offline senza problemi e online attraverso Dropbox o consentendo il download sia da email che da pagine web e reti.

Ha una piena integrazione con GstarCAD per Windows e consente di disegnare linee, polilinee, cerchi, archi, rettangoli, schizzi e annotazioni sia su disegni esistenti che su nuovi disegni.

La versione PRO ha maggiori possibilità in termini di editing e ad un prezzo onesto aggiunge funzionalità utili per una gestione più completa dei disegni e dei file.

GstarCAD MC forse è meno bella di AutoCAD 360 ma è più generosa e sicuramente più utile e conveniente in entrambe le versioni.

zwcad touchZWCAD Touch

 

Questa app esiste solo in versione free e nonostante questo presenta caratteristiche di ottima qualità e minori limitazioni rispetto ai due CAD Android precedenti.

L’interfaccia si presenta così:

In basso su sfondo chiaro ci sono praticamente le stesse icone di AutoCAD 360 (che non sto a ripetere) con all’interno qualche comando in più, compresa la possibilità di annotazioni vocali al disegno.

Gestisce bene i file sia offline che online supportando molti servizi cloud: non solo Dropbox ma anche Google Drive e molti altri.

Veloce e fluido nel funzionamento anche con disegni impegnativi risulta la soluzione ideale per lavorare in team.

Questa immagine estrapolata dal sito ufficiale ne rende bene l’dea.

workflow zwcad touch

Come avrete capito dei tre CAD Android ZWCAD Touch è il mio preferito, non soltanto perché è gratuito ma perché a mio giudizio è il più funzionale e completo.

Siete d’accordo?

Altre letture utili:

Smartphone Android. Dall’acquisto alla configurazione avanzata

Android per tablet e smartphone. Facile per tutti

Sviluppare applicazioni per Android: in 7 giorni

4 libertà non bastano a cambiare il mercato del CAD

3 commenti

mercato cad

bivioIl free software inteso in senso stretto è quello teorizzato da Richard Stallman ed è il concetto di “libertà” più di quello di “gratuità” a caratterizzarlo.
Libertà di usare, modificare, migliorare e distribuire.

Su questi principi è nato Linux nelle sue varie distribuzioni e una marea di piccoli e grandi software applicativi.
Questo movimento è stato il principale “nemico” dei monopolisti del software e da esso sono nate iniziative straordinarie, a volte al limite dell’incredibile.

Tuttavia sarebbe sciocco non riconoscerne anche i limiti, in particolare in alcuni ambiti.
Nel settore del CAD l’open source si è sviluppato poco, non a un livello tale per costituire una vera alternativa ad Autodesk e ad altre grandi software companies.
Con tutto il rispetto e la riconoscenza per Stallman ed i suoi seguaci evidentemente le 4 libertà non bastano a cambiare il mercato del CAD.

Se ci liberiamo da una visione ideologica del problema appare però evidente e degno di considerazione un altro fenomeno, una terza via che è intermedia tra i due modelli e che sta crescendo.
Nascono alleanze, consorzi, piattaforme di sviluppo condivise che si rivolgono ad aziende, programmatori e utenti al fine di far nascere e crescere applicazioni.
C’è una nuova accessibilità al mercato anche per i pesci piccoli, una situazione in cui una buona idea e la capacità di realizzarla non sono meno importanti della disponibilità di capitali.

Nel post precedente vi ho parlato della Open Design Alliance e del consorzio IntelliCAD.
Credo che un blog come questo debba fare attenzione anche a questa realtà, perché questa “apertura parziale”, in cui la piattaforma di base non è modificabile ma comunque disponibile per aggiungere e far funzionare altro codice, sia la strada per far crescere altri tipi di libertà e di creatività e per mettere a disposizione strumenti più efficaci a noi poveri mortali, magari non più gratuitamente ma comunque al giusto prezzo.

Alla base della crescita di questo albero, dei suoi rami e dei suoi frutti c’è comunque un seme di libertà.
Provocatoriamente si può affermare che c’è una quinta libertà, quella di intraprendere, di tanti nuovi e capaci programmatori partendo da una base di elaborazione consolidata da altri.

Per questo ho deciso di andare oltre il software free e freeware, allargando il campo a programmi originati e nutriti da altre forme di condivisione.
Nel rispetto dei principi di fondo della nostra community credo che sia un lavoro utile a tutti e che ci consenta di coinvolgere un numero più ampio di persone.

Con la dovuta umiltà queste pagine web esistono per servire a qualcosa e a qualcuno, concretamente e laicamente, senza atti di fede.
Per arrivare alla meta non basta conoscere la direzione, ci vogliono anche scarpe buone. Noi ci occupiamo di queste, dove volete andare decidetelo voi.

Open Design Alliance: come nascono le alternative ad AutoCAD

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open design alliance

open design allianceLa Open Design Alliance è una organizzazione no profit che mette a disposizione dei propri membri una piattaforma di sviluppo software chiamata Teigha che consente la creazione di applicazioni CAD utilizzando un formato DWG compatibile con quello di Autodesk.

Nasce nel 1998 col nome di OpenDWG Alliance con l’idea di rendere la tecnologia CAD di base, e di conseguenza il formato DWG ormai diventato uno standard di fatto, accessibile a tutti gli sviluppatori.

Prevedibilmente ciò ha scatenato le ire di Autodesk dando il via ad una serie di battaglie legali ma l’associazione, forte delle numerose e qualificate adesioni ed avendo sviluppato una piattaforma alternativa, ha resistito ed oggi rimane il principale punto di riferimento per molti operatori del settore.

L’iniziativa è stata utile a vari livelli sia a chi ha potuto sviluppare così un proprio software sia a chi ha avuto la necessità di mettere in relazione il formato DWG a software con altri formati.

Aderiscono oggi più di 1300 soci di circa 50 paesi, dal singolo sviluppatore freelance, a piccole e medie imprese fino a grandi software house come ESRI, Adobe, Siemens, Bentley, Nemetschek.

Da qui sono nati i più importanti “cloni” di AutoCAD, software dwg-compatibili che hanno messo in discussione il monopolio di Autodesk, con il rilascio di CAD freeware o a costi comunque più bassi per l’utente finale.

Si è così colmato un vuoto tra AutoCAD (ed altri software di fascia alta) e la debolezza delle iniziative open source in questo specifico segmento.

Il panorama è vario ed in continua evoluzione. Vi segnalo le iniziative imprenditoriali in ambito CAD secondo me più interessanti:

Nanosoft

Di nanoCAD e della Nanosoft ho già parlato su questo blog in più occasioni e non mi ripeto.

Graebert

I sistemi CAD di Graebert sono stati i primi a supportare Windows, Mac e Linux e possono essere utilizzati sia su desktop sia su dispositivi mobili.

Il prodotto di base si chiama ARES Commander Edition, software CAD su cui si appoggiano oltre agli applicativi Graebert anche progetti di altri come DraftSight di Dassault Systèmes o CorelCAD di Corel Corporation, tanto per citare i più famosi.

IMSI/Design

IMSI/Design propone diversi software: da DoubleCAD (freeware) a TurboCAD in una vasta gamma di prodotti che ad un prezzo contenuto vengono incontro a diverse esigenze dei progettisti.

Knowledge Base

Knowledge Base propone Civil Designer come suite CAD per l’ingegneria civile per la progettazione di infrastrutture come strade, acquedotti ed altri tipi di reti.

ZWSOFT

L’azienda cinese ZWSOFT propone CAD 2D e 3D di ottima qualità che ricalcano le caratteristiche dei prodotti Autodesk. I suoi software di punta sono ZWCAD+ (con una serie di applicazioni per la meccanica e l’architettura) e ZW3D.

Bricsys

Bricscad è l’ottimo CAD di Bricsys che si è imposto tra le principali alternative ad AutoCAD. Oltre a essere un CAD completo per il 2D e il 3D, propone un catalogo di applicazioni dal GIS all’ingegneria civile alla meccanica che coprono un ampio spettro di possibilità.

IntelliCAD

IntelliCAD Technology Consortium è un consorzio di imprese che mette a disposizione degli associati una collaudata piattaforma di sviluppo software per il CAD.

Aderiscono ad IntelliCAD anche due importanti aziende italiane: Analist Group, che copre con i suoi applicativi vari settori di intervento (topografia, sicurezza, certificazione energetica, ecc.) e Progesoft che propone la più completa alternativa italiana ad AutoCAD: ProgeCAD, il quale si suddivide in tre prodotti: ProgeCAD Professional, ProgeCAD Architecture e ProgeCAD Mechanical.

Per farti un’idea ancora più precisa ti invito a linkare i siti evidenziati sopra e a scaricare le versioni free o trial dei vari software.

Di fronte a tanta roba chiudo con una domanda che sorge spontanea: è ancora indispensabile lavorare con AutoCAD?

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